“L’Italia s’è desta”, la rinascita di un Paese dalle ceneri di una pandemia secondo cento autori

Arte, Cultura & Società

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L’opera corale edita da Alise Editore racconta le emozioni più profonde che hanno scandito i mesi scorsi. E non manca la solidarietà: parte del ricavato sosterrà l’opera della Croce Rossa Italiana
 
 
È innegabile che durante i giorni più strenui e serrati della quarantena, ognuno di noi si sia trovato a fare i conti con sé stesso, con le proprie emozioni, con le parti più profonde dell’anima; ed è proprio lì, nella più luminosa delle zone d’ombra interiori, che ognuno ha trovato la forza di rialzarsi e di guardare avanti. 
 
Un Paese risvegliato, in continua e costante rinascita, capace di vedere nel domani una luce che la pandemia pareva aver sopito. Questo è il concetto di fondo di “L’Italia s’è desta”, opera corale targata Alise Editore e interamente curata da Tina Venturi, dove cento autori italiani (tra cui Franco Arminio, Annalisa Corti, Isabella Millenotti e Carlo Zanutto tanto per fare qualche nome) hanno deciso di raccontare il Belpaese nei giorni del lockdown: dal dramma della morte, con l’immagine delle bare trasportate dai mezzi dell’Esercito, all’inno alla vita, con la musica sui balconi che si affacciano sulle piazze che tutti non vediamo l’ora di tornare a vivere. 
 
Un’Italia resiliente, fiera come lo sguardo del David di Michelangelo della copertina del libro, con bocca e naso rigorosamente coperti da una mascherina (tricolore, ovviamente). L’opera ha subito colto il favore del pubblico, grazie anche alla capacità degli autori di trasmettere, attraverso poesie e racconti brevi, le emozioni profonde che ognuno si è trovato a vivere nei mesi passati: la narrazione commuovente della nostra storia più recente, quella che in un modo o nell’altro ha cambiato le nostre vite. 
 
Un libro figlio dei tempi del Coronavirus (uscito ad aprile e scritto durante i momenti più concitati della Fase Uno) ma nato con l’obiettivo di sostenere chi è sempre stato in prima linea in questa vicenda: parte del ricavato delle vendite dell’opera, infatti, sarà devoluto alla Croce Rossa Italiana. Perché tra i pilastri fondamentali dell’Italia c’è sempre stata, e sempre ci sarà, la solidarietà; a maggior ragione, nell’Italia che ha fatto i conti con la pandemia, nell’Italia che s’è desta.

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