Vincenzo Valenzi
Mentre il mondo intero è alle prese con il purtroppo realissimo intrigo virale degno di un film di Harrison Ford , in Italia persiste la versione di thriller alla Franco e Ciccio con l’uso di dossier che impegnano la grande stampa e TV d’inchiesta, contro ottantenni rampanti come il Nobel francese Luc Montagnier, il medico sabaudo Carlo Alberto Zaccagna, e buon ultimo contro l’esponente della virologia del Regno delle Due Sicilie Giulio Tarro http://www.uniglobus.it/
Così mentre il vecchio primario del Cotugno, che come dice Rotondi, almeno aveva sconfitto il Colera di Napoli e anche il male oscuro, nonostante i dubbi espressi dall’Espresso, a fronte di contributi discutibili ma di una certa competenza sulla crisi del COVID-19 https://www.cybermedlife.eu/
Dei suoi ragionamenti a parte le comiche delle date degli articoli delle riviste di settore, che sono un problema delle riviste non certo di Tarro, ci sarebbero temi di rilievo sulla strategia di contrasto al virus tra cui l’immunità di massa inseguita ai tempi del morbillo, quando i bambini si mandavano dai cuginetti morbillosi per beccarselo, e riproposta dagli svedesi che tengono alta la socialità e le attività produttive senza grandi sconquassi , nonostante il freddo nordico https://www.corriere.it/
Anche molti altri paesi nordici hanno ripreso le attività scolastiche come l’Austria la Danimarca, mentre la Germania, assieme alla terapia con gli anticorpi dei guariti, invocata da Tarro dall’inizio, mantiene in piedi il grosso delle attività produttive, mentre da noi nei supermercati abbiamo bloccato per settimane interi settori merceologici, non alimentari, in un senso difficile da percepire quando uno ha bisogno magari di un paio di calzini o di una penna, ecc. e non può comprarli mentre è li davanti, tutto a portata di mano…misteri dell’ufficio complicazione affari semplici o del ministero della semplificazione troppo impegnato nella applicazione dei DPCM.
Colpisce poi l’ironia “Espressa”, sulla proposta di mandare la gente al mare , e io aggiungerei in montagna ..nelle seconde case magari o negli alberghi, per sfuggire all’inquinamento urbano che a parte il parere del buon Roberto Burioni di Casteldelci paese d’origine del luminare milanese, dove il virus non attecchisce non per il distanziamento che come è noto nei paesi è modesto, visto il sopravvivere dei nuclei familiari, ma per l’alta qualità dell’aria che nel NOVECENTO veniva usata per curare la tubercolosi e molte altre malattie, come si evince anche dagli studi francesi a Briancon, i rilievi molisani nel romano a Poli, famosa per la resistenza alla peste del Seicento e alla tubercolosi https://www.corrierenazionale.
Ai molti guerrieri dei CV taroccati, e della pseudoscienza, segnalo volentieri qualche CV eccellente per opportune analisi etiche e magari anche di interesse più ampio, come quello del dr Ranieri Guerra, già direttore del Dipartimento prevenzione del Ministero salute e componente con molti altri autorevoli colleghi di stato della Fondazione GSK http://www.uniglobus.it/
Stasera Guerra invocava il vaccino salvifico, che speriamo possa arrivare presto, visto il titanico sforzo in tutte le direzioni profuso ovunque https://www.nature.com/
E aspettando uno/ due anni il vaccino, se per caso come per l’AIDS o la SARS e la MERS non arrivasse,… che facciamo?
Se ne parlerà domani anche nel 4°workshop internazionale che si propone di lanciare un programma internazionale di ricerca per ottimizzare la terapia con MERIDIANTECH che guidino l’uso dei farmaci su basi fisiche come si fa con l’elettrocardiogramma per le malattie del ritmo cardiaco www.iiimb.me .
Vincenzo Valenzi
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