Decreti d’urgenza e lavoro domestico

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“La paura del contagio, lo smart working e le difficoltà negli spostamenti – dichiara Lorenzo Gasparrini segretario generale di Domina – stanno mettendo in ginocchio il settore spingendo le famiglie, costrette a d interrompere il rapporto di lavoro coi propri collaboratori”. “Inoltre – continua Gasparrini – molti lavoratori domestici in regime di convivenza stanno perdendo il lavoro, la retribuzione e anche il vitto e l’alloggio previsto dal contratto, con l’impossibilità di tornare nei Paese di origine a causa delle chiusure delle frontiere”.

Il settore del lavoro domestico è considerato dagli ultimi un lavoro essenziale ma non degno di tutele nonostante la crisi emergenziale. Il segretario generale di Domina, Lorenzo Gasparrini chiede al Governo l’immediata revisione dei testi normativi, includendo i lavoratori domestici e i datori tra i destinatari dei sostegni al reddito. “Questo è il momento di essere tutti uniti e di collaborare, datori di lavoro e lavoratori domestici, organizzazioni datoriali e sindacali, Parti Sociali e Governo.

L’esclusione del lavoro domestico dai decreti di urgenza ravvisano gravi profili di incostituzionalità, delineando cittadini di serie A e di serie B. Inoltre sono in piena violazione della Convenzione ILO C189.

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