Italia, turismo a picco: -7 miliardi di euro

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Di

Marco Ciotola  

31 milioni di presenze in meno e perdite economiche enormi. Lo stima Confturismo, i cui vertici parlano di “comunicazione mediatica più letale del virus”

Italia, turismo a picco: -7 miliardi di euro

L’organizzazione quantifica in 7,4 miliardi di euro le perdite che il temuto COVID-19 genererà sul settore nel trimestre che va dal primo marzo al 31 maggio 2020, per un crollo di presenze pari a 31 milioni di unità.

Nel dettaglio, per i tre mesi in oggetto sono previsti 31,625 milioni di turisti in meno in Italia, stando all’andamento dell’epidemia così come registrato nelle ultime settimane.

Un elemento che Luca Patanè, presidente di Confturismo-Confcommercio, definisce “drammatico”, non risparmiando un’aperta critica al modo in cui l’epidemia è stata raccontata dai media italiani, e dal ruolo di questi ultimi nel complicare notevolmente le cose:

“Purtroppo stiamo pagando le conseguenze di una comunicazione mediatica molto più letale del virus”,

ha dichiarato Patanè.

Italia, turismo a picco: -7 miliardi di euro

Le stime targate Confturismo-Confcommercio raccontano di un settore in caduta libera, affossato dall’emergenza coronavirus.

La soluzione – ha spiegato Patanè – sta in provvedimenti immediati e forti per “immettere liquidità nel sistema dando un po’ di ossigeno alle imprese del settore”. Necessario inoltre un intervento governativo che vada a rimuovere tutti gli ostacoli posti agli italiani all’estero, così come tutti quei “blocchi ai flussi turistici degli stranieri verso l’Italia”.

Al momento il settore è letteralmente falcidiato dalle restrizioni agli spostamenti imposte dalle varie autorità, con viaggi annullati ed eventi a larga partecipazione pubblica rinviati, vedi il Salone del Libro di Parigi e – per restare in Italia – la Mediterranean Aerospace matching o il Carnevale di Venezia.

Per questo Patanè non ha esitato a definire la situazione drammatica, chiarendo anche tutte quelle che secondo lui sono le responsabilità sul fronte mediatico:

“La situazione è drammatica per tutto il comparto, e purtroppo stiamo pagando le conseguenze di una comunicazione mediatica molto più letale del virus. Il peggior virus è l’isteria, grazie a questo siamo considerati come degli untori e così temuti e tenuti lontano; deve essere eliminata l’isteria dal sistema ricostruendo da subito un messaggio rassicurante e veritiero dello stato delle cose in Italia”.

Intanto gli ultimi aggiornamenti sul coronavirus parlano di oltre 93mila contagiati in tutto il mondo, con 3.198 morti e un’allerta sempre più elevata e in sempre più Paesi. In mattinata l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ribadito che si tratta di un virus “più grave dell’influenza stagionale”, con un tasso di mortalità del 3,4%.

 

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