Vertice sui decreti sicurezza, nessun accordo di maggioranza

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Il ministro Lamorgese ha portato a Palazzo Chigi le modifiche al provvedimento. ROMA – Archiviata (per il momento) la questione sulla prescrizione, nella giornata di lunedì 17 febbraio 2020 c’è stato un vertice di maggioranza a Palazzo Chigi sui decreti sicurezza. Si tratta di uno dei punti della nuova agenda di governo per arrivare al 2023.

Il ministro Lamorgese ha portato sul tavolo del premier Conte e degli altri colleghi le modifiche al provvedimento. Come da previsione è stato un piccolo passaggio che non ha portato ad un accordo. “Siamo ancora nella fase istruttoria“, hanno commentato fonti di governo. Come potrebbero cambiare i decreti sicurezza Il confronto tra Pd e M5s è iniziato diverso tempo fa con il premier Conte che spera di riuscire a portare le modifiche al prossimo Consiglio dei ministri. Secondo quanto riportato da Repubblica, il ministro Lamorgese punta al ritorno dell’iscrizione dei richiedenti d’asilo all’anagrafe e della protezione umanitaria per alcune categorie a rischio.

Nel ‘pacchetto’ del Viminale è previsto, come annunciato già nei giorni scorsi, l’aumento dei fondi del sistema dell’accoglienza con le risorse che dovrebbero tornare a 35 euro dopo il taglio effettuato da Matteo Salvini. Possibile anche un ripristino del sistema silenzio-assenso per le richieste di cittadinanza per il matrimonio. Le multe alle Ong dovrebbero essere abbassate anche se non si può escludere l’eliminazione delle sanzioni. La posizione dei partiti di maggioranza Si prevede, comunque, un vertice molto ‘acceso’. I 5Stelle sono aperti ad una modifica dei provvedimenti ma senza far collassare l’intero sistema. Il Nazareno sembra essere diviso in due: da una parte c’è chi chiede l’immediata attuazione delle modifiche richieste dal Colle e allo stesso tempo passo avanti d’intesa con le altre forze di maggioranza. Dall’altra si punta ad una modifica completa dei due provvedimenti. E i renziani? Italia Viva proveranno a ridisegnare tutto il sistema delle politiche migratorie anche se non sembrano intenzionati a forzare la mano. Posizione condivisa anche da Leu.

newsmondo.it

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