La penna femminista di Jill Dawson

Teocrazia e Cristianità oltre Tevere

Di

di F. Moretti

“Un inutile delitto” è l’ultima fatica letteraria di Jill Dawson, un libro raffinato e carico di tensione. L’autrice dimostra abili qualità di scrittrice investigativa riportando alla luce un macabro evento di cronaca nera e mettendo sotto i riflettori non il carnefice ma la vittima

Jill Dawson, classe 1962, è originaria di Durham, ha frequentato l’università di Nottingham, e nel 1983 si è trasferita a Londra. Attualmente dimora nelle Cambridgshire Fens. Jill Dawson è un’insegnante di scrittura creativa di fama internazionale. Ha pubblicato dieci romanzi tradotti in diverse lingue e ha curato varie antologie di poesie e racconti. Nel 2018 la scrittrice ha vinto il premio East Anglian Book con il libro “Il talento del crimine” mentre il thriller “Un inutile delitto” è nella longlist del prestigioso Rath Bones Folio Prize 2020.

Nel romanzo “Un inutile delitto” Jill Dawson rivela tutta la sua maestria nell’intrecciare finzione a realtà, una trama scritta indagando nel torbido di un evento di cronaca nera che negli anni Settanta suscitò molto clamore tra i londinesi.

In una giornata di novembre del 1974 Londra è sconvolta da uno dei più efferati omicidi della storia inglese, l’aristocratico e affascinante conte Lord Lucan si macchia di un crimine violento uccidendo brutalmente la tata dei suoi figli, la 29enne Sandra Rivett. Stando alle voci che sull’agghiacciante vicenda circolavano all’epoca, pare che prima del delitto il conte avesse avuto un cedimento psichico dovuto al tracollo finanziario, conseguenza del vizio del gioco d’azzardo, e per la questione sempre accesa con la moglie per la custodia dei figli dopo la fine del loro matrimonio. La situazione psicologica instabile del conte lo porta ad aggredire la povera tata, uccidendola in casa propria. A fare la macabra scoperta Lady Lucan, il conte ricoperto di sangue accanto al corpo esanime della povera Sandra, il Lord tenta di uccidere con una spranga anche la moglie che miracolosamente riesce a fuggire e a chiedere aiuto. Dopo l’assassinio il conte Lucan scompare misteriosamente, ogni traccia di lui si disperde nel nulla. Da questo celebre delitto Jill Dawson avvia la sua storia romanzata, a dare voce a Sandra Rivett è Mandy River, ragazza di provincia fuggita da una madre soffocante, e approdata in una Londra contornata da un alone aristocratico. Mandy viene assunta come tata dalla moglie di Lord Morven, il suo compito è badare a due bambini James e Pamela. La giovane Mandy per una sorta di sesto senso femminile intuisce la personalità pericolosa del Lord ma l’amica Rosemary invece la persuade a vedere solo l’aspetto affascinante di un uomo elegante e raffinato. E quando Mandy morirà per mano del nobiluomo Rosemary avrà modo di ricredersi sulle premonizioni della tata.

È un thriller seducente in cui si alternano momenti di alta tensione, forti emozioni, vicende paranormali che insieme costituiscono un intreccio che vede protagoniste due voci femminili vicine e contrapposte nella Londra degli anni Settanta. Uno stile inconfondibile quello di Jill Dawson, senza orpelli e con delicatezza ha puntato i riflettori sulla vittima e non sul carnefice come quasi a voler rendere giustizia a una donna uccisa in una società dalla mentalità ancora maschilista.

Titolo: Un inutile delitto

Autore: Jill Dawson

Traduttori: M. Curtoni, M. Parolini

Editore: Carbonio Editore

 

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