Dormex: ritorna il veleno tossico usato illegalmente per anticipare la maturazione di alcuni frutti della terra

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foto Prof. Renzo Luisi, Ordinario di Chimica Organica, presso il Dipartimento di Farmacia dell’Università degli Studi di Bari

 di Stefano de Carolis

Negli ultimi tempi la relazione tra il cibo e la salute è quello che più ci preoccupa, perchè ci riguarda in prima persona, e tocca noi stessi e le nostre famiglie. Non si può parlare di cibo senza parlare di ambiente, in un mondo in cui la produzione alimentare è tra le principali cause dell’inquinamento terrestre e del cambiamento climatico.

Pesticidi e agrofarmaci illegali, fitostimolanti e attivatori della crescita non autorizzati dalla legge, sono sostanze tossiche e cancerogene, e da troppo tempo, vengono usate in modo sconsiderato da molte aziende agricole pugliesi. L’obiettivo principale di questo utilizzo, è quello di arrivare sui mercati prima degl’altri, in quanto da un giorno all’altro il prezzo può crollare, e per questo motivo è necessario anticipare la maturazione, migliorare la qualità, e soprattutto raccogliere quanto prima i frutti per ottenere un guadagno più vantaggioso e redditizio.

Per una azienda convenzionale, è difficile competere, senza l’utilizzo di pesticidi e fitostimolanti non autorizzati. Per questi motivi, molti imprenditori agricoli si rivolgono al mercato clandestino, perlopiù controllato dalle mafie.

Infatti leggendo i rapporti sulle agromafie, (crimini agroalimentari consumati in Italia) da tempo viene denunciato come quello degli agrofarmaci contraffatti e non autorizzati, sia uno dei dieci affari più redditizi per la criminalità organizzata.

Esiste una vera e propria task force criminale, che allinea di volta in volta operatori prepotenti e spregiudicati, in grado di offendere i diritti essenziali alla salute, e di deludere le lecite aspettative del consumatore in termini di natura e genuinità del cibo, oltre ai danni che questi provocano all’ambiente. È doveroso ricordare che in uno degli ultimi rapporti pubblicati, emerge che il fatturato annuo delle agromafie è salito a 21 miliardi di euro.

Da qualche decennio in agricoltura, vengono utilizzati prodotti chimici del tipo “fitostimolanti” in grado di risvegliare anticipatamente le piante da frutto (vite, ciliegio, drupacee, kiwi). L’obiettivo del coltivatore, come già detto, è quello di anticipare la maturazione di un frutto prima del suo tempo naturale. Tra questi prodotti Il più conosciuto, perché ritenuto il più efficace, è il “DORMEX”, un attivatore della crescita, ritenuto altamente tossico e cancerogeno. Il prodotto dal 2008 è stato vietato all’uso e al commercio, e quindi non autorizzato dal Ministero per la Salute. Tuttavia il prodotto è ancora reperibile sul mercato nero, privo di etichetta e spesso falsificato. 

Per meglio chiarire a livello scientifico le caratteristiche della molecola e la tossicità del DORMEX, evidenziando i danni per la salute e l’ambiente, abbiamo chiesto lumi al Prof. Renzo Luisi, Ordinario di chimica organica, presso il Dipartimento di Farmacia dell’Università per gli Studi di Bari.

Prof. Luisi cosa ci può dire sul “problema Dormex” in Puglia

con l’arrivo del nuovo anno gli agricoltori si preparano a porre in atto tutte le consuete pratiche che permetteranno alle piante di affrontare la nuova stagione produttiva. Tuttavia esistono pratiche poco ortodosse e soprattutto non consentite dalla legge che vengono perpetuate senza tener conto delle possibili conseguenze non solo legali ma anche sulla salute pubblica.

Mi riferisco all’utilizzo di fitostimolanti come il dormex non permessi dalle vigenti disposizioni di Legge.

Tuttavia tra i mesi di Gennaio e Febbraio non è inconsueto ritrovare abbandonati nelle campagne del sud est barese il tipico bidone azzurro che caratterizza questo prodotto. Al di là di quanto si possa pensare gli utilizzatori clandestini del dormex sono numerosi e il giro d’affari per i fornitori clandestini è molto rilevante. Se da un lato è comprensibile, ma non giustificabile, l’utilizzo di questo fitostimolante per poter far fronte alla crisi del settore agricolo caratterizzato da prezzi sempre più bassi per i prodotti alla pianta e da costi sempre più elevati per la conduzione delle aziende, dall’altro non si può mettere a rischio la salute pubblica e quella degli stessi operatori. 

Che cos’è il Dormex?

Il dormex è il nome commerciale di un prodotto utilizzato come fitostimolante in agricoltura che consente un’omogenea ripresa vegetativa dopo la dormienza invernale e sembrerebbe favorire una maggiore produzione, è una raccolta anticipata. Questi fattori sono alla base dell’utilizzo incondizionato di questo prodotto, in quanto arrivare prima sul mercato significa poter spuntare un guadagno maggiore. Dal punto di vista chimico il componente principale, che potremmo considerare un ormone per la pianta, è una semplice molecola molto utilizzata nella chimica sintetica nota come idrogeno cianammide.

Questa molecola è tossica?

L’idrogeno cianammide è una molecola caratterizzata da una discreta tossicità soprattutto per le vie respiratorie ed è molto irritante per la pelle se si viene a diretto contatto. Questa molecola risulta tossica soprattutto per l’operatore e per tutti coloro che si trovano nelle immediate vicinanze dell’area trattata, può provocare ulcerazioni avvelenamento sistemico insorgenza di allergia danni a carico del fegato e del sistema nervoso e altri sintomi gravi quando l’individuo esposto ha assunto dell’alcol.

Basti vedere la scheda di sicurezza relativa alla cianammide, è possibile notare che sono riportati elementi di tossicità per esposizioni prolungate. Degno di nota è l’avvertenza espressa con il codice H361fd. 

Sono conosciuti effetti a lungo termine?

Al momento i dati disponibili e gli studi effettuati non hanno dimostrato tossicità a lungo termine ma solo sospetti, ma questo non significa che la molecola non sia pericolosa. Come dicevo in precedenza esiste una tossicità acuta le cui conseguenze potrebbero non essere sempre prevedibili soprattutto se ad essere esposti sono persone sensibili come anziani, donne in gravidanza e bambini. E’ bene precisare che l’utilizzo incontrollato non consente alla popolazione di conoscere le aree trattate e i tempi di trattamento. Questo è un problema grave per sostanze tossiche utilizzate in maniera clandestina.

Cosa intende dire con quest’ultima affermazione ?

Intendo dire che se la popolazione fosse a conoscenza delle aree e dei tempi di trattamento potrebbe evitare il contatto o meglio l’esposizione a tale sostanza. Basterebbe informare sia gli agricoltori che la popolazione per evitare rischi inutili. Tuttavia, non è possibile adottare questo tipo di precauzioni in quanto la sostanza semplicemente non dovrebbe essere utilizzata.

Ma il rischio di esposizione si estende per un lungo periodo?

Fortunatamente il rischio espositivo è limitato. Il rischio maggiore si corre quando si effettua il trattamento sia nella zona trattata che nelle immediate vicinanze a seconda della ventilazione presente. La reattività della molecola consente una sua rapida degradazione e pertanto dopo una settimana 10 giorni non è possibile ritrovarla nell’ambiente. Inoltre i composti di degradazione fortunatamente non sono tossici. 

È possibile trovare residui della sostanza nel frutto?

No, nel frutto non è possibile trovare nessun residuo della cianammide proprio perché la molecola si degrada molto rapidamente. Pertanto i frutti sono da ritenersi sicuri almeno in riferimento al contenuto di cianammide. 

Professore cosa si sente di dire a conclusione?

L’utilizzo della cianammide è vietato! Tuttavia, per diverse ragioni non sempre comprensibili il suo utilizzo è abbastanza diffuso. E’ utile precisare che sostanze chimiche derivanti da mercati paralleli e non controllate dalle autorità competenti presentano rischi maggiori in quanto non è possibile certificarne il titolo e la composizione. Inoltre l’agricoltore che acquisisce questo tipo di sostanze da mercati paralleli non è tutelato legalmente qualora dovessero manifestarsi dei problemi alla sua incolumità e inoltre non è garantito l’investimento in quanto l’utilizzatore finale non può in nessun modo essere sicuro che il prodotto acquisito sia effettivamente quello richiesto. In altre parole, l’acquisto da mercati clandestini non tutela l’agricoltore qualora il titolo non fosse quello atteso o se trattasi di una sostanza completamente diversa e poco efficace o completamente inefficace.

Se vogliamo evitare di trasformare il cibo, ciò che ci permette di vivere, in qualcosa capace di ucciderci, è necessario compiere scelte consapevoli, se avremo l’onestà intellettuale di farlo!!

Non sarà facile, ma di certo non è impossibile.

Stefano de Carolis

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