Vigili del fuoco, Saporito (Usb): “Governo ha dato un bonus, non è un intervento strutturale

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Ogni anno dovremo andare ad elemosinarlo. Conte il più razionale, gli altri sparano cifre come la tombola. Rischia di finire come le altre volte quando i colleghi con meno di 14 anni di servizio non hanno preso neanche un centesimo. Chi rischia la vita sono i vigili del fuoco operativi, non sono i dirigenti che prendono molti più soldi di noi. Nell’ultima spartizione 5 milioni sono andati a 192 persone, che è molto di più di aver dato 80 milioni a 33mila persone. Il rapporto diventa sperequativo per noi. Sistemare i vigili del fuoco significherebbe anche dare un valore alla loro vita”

Costantino Saporito, coordinatore nazionale del sindacato Usb vigili del fuoco, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sulle risorse stanziate per i vigili del fuoco. “Quello del governo è una specie di sì a denti stretti alle nostre richieste –ha affermato Saporito-. Questa è la legge di bilancio, non è il contratto di lavoro. La legge di bilancio avrà bisogno di una legge delega per andare in deroga al contratto di lavoro, quindi questo è un bonus che ci danno. Sono soldi che ogni anno andremo ad elemosinare, non è una cosa strutturale. Il diritto all’economia si costruisce solo attraverso il contratto, quindi il governo al vigili del fuoco non sta dando nulla, sta dando promesse forti, molto consolidate, però se guardiamo a pochi giorni fa le cifre sembravano quelle della tombola. Adesso si è consolidato a queste cifre, ho visto Conte più di una volta nelle ultime due settimane, lui rimane una persona molto concreta e razionale affermando che ci saranno difficoltà nel distribuire questi soldi. Rischia di finire come le altre volte quando i colleghi con meno di 14 anni di servizio non hanno preso neanche un centesimo.

Chi rischia la vita sono i vigili del fuoco operativi, non sono i dirigenti che prendono molti più soldi di noi. Nell’ultima spartizione 5 milioni sono andati a 192 persone, che è molto di più di aver dato 80 milioni a 33mila persone. Il rapporto diventa sperequativo per noi. Sistemare i vigili del fuoco significherebbe anche dare un valore alla vita che hanno. Non abbiamo l’inail, non abbiamo il riconoscimento di molte malattie professionali, quindi abbiamo bisogno di costruirci un diritto all’economia e anche di preservarci dal punto di vista medico”.

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