La Bolivia ha messo la Bibbia tra i simboli del governo

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Il governo provvisorio ha anche rotto i rapporti con il Venezuela di Maduro perché ha “violato le regole della diplomazia interferendo” negli affari interni del Paese

 
Jeanine Anez 

Il governo provvisorio boliviano ha annunciato la rottura dei rapporti con il governo venezuelano guidato da Nicolas Maduro e l’espulsione dei diplomatici venezuelani a La Paz: l’accusa è di aver “aver violato le regole della diplomazia interferendo” negli affari interni del Paese andino.

Intanto, tra i simboli introdotti dal nuovo governo negli atti ufficiali è comparsa la Bibbia, insieme a una bandiera dell’Est amazzonico della Bolivia, accanto alla whipala, la bandiera di forma quadrata, rappresentativa dei popoli nativi.

L’annuncio della rottura dei rapporti con il Venezuela è stato dato dal cancelliere ad interim, Karen Longaric, che ha aggiunto che, con il cambio di governo nel Paese, l’attuale esecutivo sarà “coerente” con i principi democratici, il rispetto dei diritti umani e la carta democratica dell’Organizzazione degli Stati americani. Secondo Longaric, esistono “prove evidenti” che dimostrano che i venezuelani sono stati “coinvolti nei moti di violenza della scorsa settimana” e anzi costoro sono stati trovati in possesso di armi da fuoco e uniformi.

Evo Morales è stato un alleato ideologico del Venezuela, nazione con la quale la Bolivia mantiene legami storici e cooperativi avviati da Hugo Chavez e mantenuti con Maduro. Il governo di Maduro ha definito le dimissioni di Morales un “colpo di Stato” e ha liquidato come “un’autoproclamazione” l’annuncio della senatrice dell’opposizione, Jeanine Anez, che martedì ha assunto la presidenza provvisoria del Paese.

Quanto alla Bibbia, “sono una donna di fede, una donna di Dio”, ha spiegato, quindi quando lei sarà “nel palazzo, anche la Bibbia ci sarà”. “Mi sento molto più forte”, ha aggiunto al termine dell’incontro con la stampa al Palacio Quemado de La Paz, l’edificio che Anez ha recuperato come sede del governo. Il palazzo è stato il quartier generale del governo per la maggior parte della storia boliviana, ma nell’agosto 2018 Evo Morales ha trasferito l’esecutivo in una moderna torre di ventinove piani, costruita vicino, che è ora l’edificio più alto di La Paz. 

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