A dirlo il sottosegretario al Mef, Pier Paolo Baretta, veneziano doc, che ha assicurato come i fondi per la città lagunare siano già stati stanziati
Tuttavia, “se ci fosse stato almeno il Mose in funzione – sottolinea il sottosegretario – non avremmo avuto questa tragedia” che “sarebbe stata in parte arginata”. Anche se Venezia il problema non è l’acqua alta, “con la quale conviviamo, ma il livello che ha raggiunto” precisa.
Ma il punto, secondo Baretta, è che “bisognava superare la fase del commissariamento”, nato giustamente dopo lo scandalo delle tangenti del 2013, “ma l’errore è stato non aver separato la gestione dello scandalo da quella dei lavori, che già allora erano a buon punto. Se li avessimo continuati avremmo avuto il Mose già in funzione”.
Per Baretta “dobbiamo subito costituire la società di gestione del Mose e decidere quale autorità abbia il potere di spingere il bottone” e a suo avviso “deve essere il sindaco, cioè chi rappresenta la collettività”.
Baretta, che assicura anche che i fondi per Venezia sono già stati stanziati, aggiunge anche che arriveranno a breve altri provvedimenti per l’emergenza, e “sicuramente verranno sospesi i tributi a Venezia e nell’area circostante”.