Cosa serve per ridurre gli sbarchi e i morti in mare, secondo Luciana Lamorgese

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Intervista della ministra dell’Interno al Corriere della Sera. “Procedure di ricollocazione automatiche, veloci ed efficaci, far sì che non vi siano incertezze in merito alla gestione dell’accoglienza”

“La crisi siriana può essere affrontata soltanto con una risposta forte dell’Unione Europea che favorisca la stabilizzazione politica di quei territori”. Lo afferma la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, in un’intervista sul Corriere della Sera. Alla luce della minaccia del presidente turco Erdogan di mandare oltre confine milioni di profughi, Lamorgese sollecita quindi “un approccio europeo solidale” in quanto “non possono essere lasciati soli gli Stati più esposti”.

Dopo i vertici di Malta e Lussemburgo, Lamorgese ha registrato un “rinnovato clima di solidarietà” però, aggiunge, “adesso solo una risposta coordinata e condivisa a livello europeo può consentire una strategia efficace”.

L’importante è a suo avviso, avviare un sistema di gestione “più equo e bilanciato; un percorso complesso che auspico possa vedere progressivamente coinvolti il maggior numero possibile di partner europei”. Per la ministra, occorre innanzitutto il superamento “degli attuali squilibri nella ripartizione degli oneri tra gli Stati membri”, con l’introduzione di un meccanismo di redistribuzione dei migranti “basato su procedure di ricollocazione automatiche, veloci ed efficaci, far sì che non vi siano incertezze in merito alla gestione dell’accoglienza”.

Ancora: occorre una “politica migratoria e di asilo efficace” che richiede a sua volta “una strategia di rimpatri a livello europeo per coloro che non hanno diritto a rimanere. È necessario sottoscrivere nuovi accordi di riammissione e potenziare quelli esistenti. Tutto ciò senza escludere, anzi favorendo, i corridoi umanitari verso l’Europa per le persone più vulnerabili che finora ci hanno consentito di accogliere solo dalla Libia oltre 850 richiedenti asilo”.

Per la responsabile dell’Interno è necessario proseguire “nell’azione di sostengo alla stabilizzazione della Libia, impegnarsi per la realizzazione di un piano umanitario europeo oltre che per il rafforzamento della capacità di tutte le guardie di frontiera dei nostri partner africani ai fini di una gestione dei flussi dei migranti sicura e rispettosa dei diritti delle persone”.

Quanto invece alla situazione italiana, e alla mancanza di risorse lamentata dalle forze dell’ordine, Lamorgese assicura che sono state individuate ulteriori risorse necessarie a completare il riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle forze di polizia e delle forze armate”.

Stiamo mettendo in campo tutte le iniziative necessarie ma so bene – aggiunge – che c’è ancora tanto da fare nella consapevolezza che dietro quelle divise ci sono madri, padri, fratelli, figli, famiglie, che si sacrificano per consentire alle nostre forze di polizia di vegliare, notte e giorno, sulla nostra sicurezza ed incolumità, e verso i quali mi permetta di esprimere la mia profonda gratitudine”, ha detto al Corriere.

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