Ue, accordo sui migranti. ‘l’Italia non e’ piu’ sola’

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Da oggi Italia e Malta non sono piu’ sole’, dice la ministra dell’Interno Lamorgese. E’ stato raggiunto un accordo tra i paesi della Ue al vertice di Malta sui migranti. Redistribuzione di tutti i richiedenti asilo; ‘rotazione volontaria’ dei porti di sbarco, non solo quando quelli di Italia e Malta sono saturi; ricollocamenti entro 4 settimane; redistribuzione obbligatoria sono i 4 punti da sottoporre agli altri Paesi dell’Unione. ‘E’ un primo passo concreto per un vera azione comune europea, dice la ministra. ‘Bene, ma la soluzione sono i rimpatri’, replica il ministro Di Maio. ‘Non accetteremo meccanismi che possano incentivare nuovi arrivi, la nostra politica e’ molto rigorosa e non arretreremo di un millimetro’, la posizione del premier Conte. Le ong chiedono un meccanismo automatico per la redistribuzione in Europa e di liberare tutte le navi di salvataggio sequestrate.

Nel vertice a La Valletta, i ministri degli Interni di Italia, Francia, Germania e Malta sotto l’egida della Commissione Ue e della presidenza finlandese di turno hanno trovato un accordo, sulla distribuzione automatica dei migranti, che una volta sbarcati poi subito – massimo in 4 settimane – saranno redistribuiti, e superando il principio del porto di ingresso la quota di migranti non resta a carico del Paese in cui sono sbarcati. Un accordo che verrà portato in Europa ai primi di ottobre, “e speriamo ci sia una condivisione sempre maggiore”, ha spiegato il ministro dell’Interno italiano Luciana Lamorgese.

Ecco i punti principali della bozza di accordo che verrà poi presentata al vertice dei ministri dell’Interno dell’Unione Europea il 7 e l’8 ottobre: un meccanismo di redistribuzione dei migranti, soccorsi in mare e sbarcati, con tempi rapidissimi, massimo 4 settimane; una volta redistribuiti i migranti non saranno più a carico del Paese di sbarco ma solo del Paese di accoglienza anche per il rimpatrio del non avente diritto; un meccanismo di rotazione dei porti su base volontaria. La bozza riguarda i migranti soccorsi in mare, anche dalle ong, ma non quelli che arrivano autonomamente.

Aventi o no diritto, i migranti che sbarcano fanno richiesta di asilo e “con questa bozza di accordo ogni Stato avrà la sua quota di migranti” e lo Stato a cui è assegnata la quota farà i colloqui, le interviste, gli accertamenti necessari per verificare se il migrante ha diritto all’asilo, “laddove effettivamente viene riconosciuto che sono aventi titolo tutto a posto, laddove non vengono riconosciuti i requisiti sarà lo Stato ricevente, quello che ha fatto le verifiche, che procederà ai rimpatri”, ha spiegato il ministro Lamorgese. Quindi un superamento del principio dello Stato di primo ingresso? “Sì, dal momento in cui dall’Italia vengono redistribuiti in altri Paesi non saranno più nel nostro database, saranno a carico degli altri Paesi, così come Eurodac avrà stabilito la ripartizione”, quindi “non saremo più paese di ingresso”.

Il ministro ha sottolineato “siamo soddisfatti dei risultati ottenuti, siamo usciti dalla riunione con grande soddisfazione: l’Italia non è più sola e arrivare in Italia o arrivare a malta vuol dire arrivare in Europa e su questo c’è ampia condivisione da parte di tutti”. Oltre al problema dei migranti che arrivano in maniera autonoma, resta in piedi quello di “evitare le partenze, evitare il traffico di essere umani, evitare che i migranti rischino la vita”. Su questo fronte Lamorgese ha spiegato che gli accordi con la Libia e la collaborazione con la guardia costiera libica restano in piedi. 

 “L’Italia non e’ piu’ sola sulla gestione dei migranti”: lo ha affermato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, a margine del summit sul clima all’Onu, commentando l’accordo di principio a Malta sui migranti. Il capo della diplomazia italiana ha esortato a non cadere “in facili entusiasmi su redistribuzione dei migranti” perche’ “non e’ la soluzione del fenomeno migratorio”. Per il ministro la risposta “e’ il blocco delle partenze” e in quest’ottica e’ cruciale la stabilizzazione della Libia. 

 Pur non essendo ancora stata raggiunta una svolta definitiva, al vertice di Malta sui migranti c’è stata una “svolta molto significativa”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte parlando alla stampa italiana. Dal 49esimo piano del palazzo che ospita la sede della Missione italiana alle Nazioni Unite, Conte ha spiegato che “è stato avviato un percorso che prefigura il giusto approccio”, quello che si basa sul principio secondo cui “chi sbarca in Italia, sbarca in europa”. Per Conte, è un “principio che ora va perfezionato, si apre al contributo di altri paesi non rappresentati a Malta”. A chi gli ha chiesto se ci saranno sanzioni, Conte ha risposto: “Questo meccanismo tradurrà le regole Ue, chi non vi partecipa resterà penalizzato”. 

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