Un regime alimentare basato sulla Persona: intervista alla Dott.ssa Stallone Tiziana

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Si parla spesso di diete e del loro effetto fallimentare sulle persone che decidono di seguirle guidate dall’istinto e da consigli non professionali. Si pensa erroneamente che esista una dieta uguale per tutti. Negli ultimi anni si stanno sempre più diffondendo delle “diete bizzarre” che i media diffondono senza limiti. Ciò che queste diete dimenticano è che le persone non sono tutte uguali.

Ogni persona ha le proprie esigenze, i propri bisogni e le proprie caratteristiche fisiologiche e comportamentali. Su queste differenze, la Dott.ssa Tiziana Stallone, nota nutrizionista, biologa esperta in disturbi alimentari ha scritto un libro interessante chiamato “La Dieta Persona” (Tre60 Editore). È un libro di facile consultazione nel quale la Stallone elabora una dieta “a misura di persona”. Descrive il nostro atteggiamento nei confronti del cibo delineando quattro profili psicologici. Di essi individua le fragilità, gli eccessi e le possibili soluzioni.

In questa intervista interessante e fonte di suggerimenti preziosi per i nostri lettori, la Dott.ssa Stallone ci racconta del suo interesse nei confronti delle persone, del suo metodo innovativo di dieta incentrato sulla personalità e dei suoi progetti futuri come scrittrice e nutrizionista, costantemente impegnata nel promuovere un corretto stile di vita alimentare.

Com’è nato il suo interesse sul legame tra alimentazione e personalità?

È stato un processo naturale. Nasce dalla mia attitudine all’ascolto, dalla mia attenzione nei confronti delle persone che raccontano le loro storie, come sono, il loro rapporto con il cibo. In questo ascolto ho sempre cercato di rendere loro le cose più semplici. Il substrato scientifico è arrivato con lo studio associato qui a Roma nel quale lavoro, uno studio nutrizionale psichiatrico nato dal confronto continuo tra i gusti, il rapporto con il cibo, la personalità.

Nel suo libro lei elabora il concetto tra “avere fame” e “avere voglia di mangiare”. Ci spieghi meglio il concetto…

La fame e la voglia di mangiare si esprimono e si manifestano allo stesso modo con lo stomaco che brontola che sente l’esigenza di mangiare. La “fame” però è qualcosa di organico che ti porta a selezionare la qualità degli alimenti. Se ho fame mi siedo e mangio un piatto di verdure. La “voglia di mangiare” è diversa. Essa modifica la qualità del cibo di cui abbiamo bisogno. Nella “fame” cerchiamo non la qualità ma la gratificazione. Si ha voglia di zuccheri, di qualcosa di estremamente appetitoso. Difficilmente desideriamo un pezzo di petto di pollo. La “voglia” ci porta vero alimenti molto appetibili e tentatori.

Come sostiene nel suo libro, le persone quando iniziano una dieta già pensano di fallire. Secondo lei qual è il giusto atteggiamento da avere quando si decide di mettersi a dieta?

Il primo atteggiamento è non avere fretta perché se si dimagrisce in sei mesi, otto mesi, un anno non è come dimagrire per una vita intera. Il secondo atteggiamento è non desiderare la restrizione eccessiva perché molti richiedono le restrizioni per ottenere subito dei buoni risultati. Ciò è sbagliato. Bisogna accettare una “dieta possibile”, una dieta più larga, più variegata. Le restrizioni e le rinunce non portano da nessuna parte. Sono una sorta di “spirale”.

Oltre a quello della restrizione, quali sono gli errori più frequenti di chi vuole dimagrire?

Andare alla ricerca di metodi stravaganti o innovativi. Avere l’errata percezione che un’alimentazione che rispecchi la mediterraneità sia vecchia o inefficace. L’errore è a metà di chi lo propone e di chi ci casca. Non bisogna restringere, bisogna puntare all’equilibrio.

L’Oms ha dichiarato che fare colazione è di estrema importanza al mattino per ricaricarsi e recuperare energie utili per affrontare la giornata. Quanto spazio è dedicato nella sua dieta persona alla colazione?

Esiste l’”ottimo” e il “possibile”. Un nutrizionista deve condurre il paziente verso l’”ottimo”. Da nutrizionista direi che la colazione è importante al 100%. Il mio obiettivo è accompagnare la persona verso il 100%. Ci sono però persone che non sono abituate a mangiare al mattino. Ci vuole tempo e pazienza per condurre le persone verso questa abitudine.

Esiste un mangiatore migliore in termini di risultato?

Quelli con i quali è più facile lavorare sono i mangiatori sociali e quelli edonisti perché per loro è importante la garanzia del gusto, la convivialità che ricercano durante la settimana. Più difficili sono i mangiatori malinconici e compulsivi perché vanno educati. La loro gestione della gratificazione e dei loro impulsi va effettuata quotidianamente

Lei nel suo libro parla anche dello spizzicare che è una cattiva abitudine per una dieta. Come dovrebbe reagire una persona di fronte all’impulso di spizzicare?

Il primo consiglio è razionalizzare il fatto che tra uno spuntino e una cena passano tre ore. Bisogna necessariamente contestualizzare la cena che sta arrivando. Il secondo consiglio è di circondarsi di alimenti sani che di fatto si possono spizzicare come carote, verdure, sorseggiare una tisana. Si consigliano spuntini gratificanti ma gestibili.

Seguire una dieta è un’abitudine di molte adolescenti che vogliono dimagrire in fretta e seguono consigli mediatici sbagliati. Quanto pensa sia necessaria un’efficace educazione alimentare tra le nuove generazioni? Come e quando dovrebbe essere impartita?

Da subito. Io inizierei già al momento della gravidanza. L’influenza sul futuro bambino sui gusti e l’obesità la impartisce la madre già quando il bambino è nel suo grembo. Dobbiamo agire sul bambino attraverso la madre. L’educazione alimentare va impartita da bambini. Il corretto stile di vita deve essere una materia obbligatoria già dalle elementari.

Progetti futuri della Dott.ssa Tiziana Stallone…

Come scrittrice c’è un secondo libro ancora più vicino alle persone. Sarà un libro che la gente potrà portarsi con sé. Non posso rivelare nulla. Voglio continuare a comunicare e promuovere il corretto stile di vita.

Mariangela Cutrone

 

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