Il centrodestra è ancora “vivo”

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Le ultime tornate elettorali in Italia continuano a dimostrare come il centrodestra sia ancora vivo. La coalizione composta da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia continua ad essere un pacchetto sicuro; non importa se a livello nazionale questi soggetti politici siano sempre più distanti (specie Lega e FI) o se continuino a scontrarsi sulle politiche governative.

Il centrodestra dunque non è morto, ma i rapporti di forza si stanno riequilibrando, con Forza Italia che continua a mantenere il suo zoccolo duro (nonostante tutto). La compagine di centrodestra continua a reggersi solo e unicamente sulla base di una reciproca convenienza: Forza Italia ha bisogno dell’alleato leghista per non scomparire del tutto; Fratelli d’Italia non riesce ad superare il 4-5%; la Lega invece necessita del sostegno di entrambi i partiti, storicamente alleati e insieme vincenti, per rafforzarsi nel medio periodo e forse, in un futuro, brillare di una luce propria.

Ora, si badi bene, questo è possibile solo grazie alla debolezza del Movimento 5 Stelle che non fa che risentire della propria condizione di governo. Una fragilità sempre più marcata non solo a livello elettorale, con le continue sconfitte, ma anche a livello reputazionale a causa della presenza continua di Salvini nella sfera pubblica. Il M5S si trova così a dover coprire i buchi rimasti sia nell’agenda mediatica che pubblica, ossia quegli spazi liberi dal monopolio leghista in materia di immigrazione e sicurezza. Tuttavia, se in passato il Ministro dell’Interno aveva il monopolio solo di alcune tematiche, oggi sembra occuparsi anche di questioni che esulerebbero la sua competenza e sulle quali il M5S si limita ormai a riprendere il proprio alleato senza però riuscire ad imporre la propria agenda.

Il problema di questo fragile equilibrio politico si manifesta alle elezioni locali, quegli appuntamenti in cui si stabilisce la reale amministrazione del territorio e dunque i rapporti di forza. Seppure il M5S sia sempre il primo partito, non riesce a superare l’efficacia dell’impianto coalizionale ampiamente utilizzato nel nostro paese (attenzione: di questo vantaggio ne approfitta anche il centrosinistra). La stessa Lega, nonostante sia sempre più forte nei sondaggi nazionali, alle elezioni locali si impone solo se si presenta con l’intero centrodestra.

Dunque definire il centrodestra ancora vivo è un concetto vero nelle condizioni attuali, tuttavia limitato ad una reciproca convenienza dati gli incerti assetti politici. Interessante sarà capire cosa succederà se la Lega riuscisse ad emanciparsi totalmente dalla coalizione, una possibilità che potrebbe non essere così lontana.

 

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