De Laurentiis: “Ecco il Bari che sarà”

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Vedi Napoli – si dice – e poi muori. Vedi De Laurentiis e capisci dal suo stile verbale che il suo linguaggio è da grande imprenditore che detesta il provincialismo più bieco, forse carente anche di quel pizzico di umiltà che non guasterebbe mai, ma uomo di grande esperienza e raffinato uomo di cultura che parla a ruota libera spaziando dalla politica al calcio, dal sociale alla geografia, insomma sembra di interfacciarsi con un Presidente di una grande squadra di serie A che lascia poco spazio alle solite lagne provinciali per le quali – si ricorderanno le massime dei precedenti presidenti baresi – “occorre pazientare”, “andare con calma”, “piedi per terra”, “che sarà un torneo difficile dove occorrerà concentrazione”, dove “occorrerà operare un mercato oculato senza follie”, insomma un film – per rimanere in tema cinematografico – già intravisto con Matarrese e Giancaspro.

De Laurentiis, senza giri di parole, ha detto che il suo obiettivo è quello di arrivare in serie A nel più breve tempo possibile. Un Presidente, insomma, che ragiona in grande, che ha capito che Bari è una miniera ancora da esplorare su cui investire ad occhi chiusi, cosa che non hanno mai pensato i predecessori, e che deve assolutamente calpestare palcoscenici più prestigiosi al pari delle squadre di serie A. La Filmauro sarà il solo comune denominatore tra Bari e Napoli in quanto, al netto di qualche giocatore “prestato” dalla primavera del Napoli, le due squadre avranno due percorsi separati. E quando si comunica questo, ovvero che alle spalle c’è un Gruppo industriale del calibro della Filmauro, occorre solamente tacere e pensare solo in positivo, ciò che è mancato in tutta la storia ultracentenaria del Bari.

Un Presidente che non vuol scendere a patti con nessuno, men che meno con la politica e che combatterà il clientelismo tutto italiano, barese in particolare, fatto di elargizioni di biglietti gratuiti ai soliti personaggi. Inoltre chiuderà le porte a tutti coloro i quali, viscidamente, si proporranno bussando alla sua porta come è accaduto fino adesso.

Si denota la notevole serietà anche dal fatto che nomi di giocatori non ne hanno fatti in quanto non sono ancora tesserati, il solo Cornacchini hanno dato per certo come allenatore.

Novanta Euro il costo dell’abbonamento per le curve, 120 quello della tribuna est, 150 quello per la tribuna ovest e 250 quello per la tribuna d’onore, mentre il parcheggio costerà tre euro.

Presentata, infine la dirigenza: Il Presidente sarà suo figlio Luigi, mentre l’altro figlio Edoardo e Aurelio saranno i presidenti onorari.

Luigi De Laurentiis si è mostrato entusiasta per la nuova avventura tanto che – ha detto – si trasferirà a Bari per star vicino alla squadra e per seguire personalmente le vicissitudini biancorosse. Poi ci sarà Davide Teti come Segretario Sportivo, Matteo Scala Club manager e Segretario Generale Antonello Ippedico. Quindi Giuseppe Pompilio, affettuosamente chiamato da Aurelio De Laurentisiis “Numa” in ricordo di uno dei sette re di Roma, vestirà la casacca di Direttore Sportivo. Pompilo ha, inoltre, affermato che ci sarà una supervisione da parte di dirigenti napoletani (Giuntoli su tutti ma anche lui stesso che continuerà a svolgere la propria mansione sotto l’ombra del Vesuvio) che si presteranno con la massima professionalità alla causa barese.

Infine il logo è in dirittura d’arrivo anche se non si è accennato minimamente a come sarà. Le magliette e l’abbigliamento arriveranno dalla “Kappa” e siccome non si è fatto in tempo ad ordinarle (pare che per ordinarle occorre farlo diciotto mesi prima), si è provveduto a pescare nel magazzino per recuperare qualche maglietta. Esse saranno semplicemente bianche, rosse e nere col logo sul petto.

Questione stadio: De Laurentiis, che è arrivato in elicottero stamane alle dieci insieme alla sua “squadra”, non si è recato al Della Vittoria ma ha solo visionato il San Nicola che ha trovato, tutto sommato, in buone condizioni grazie – ha detto – al Sindaco Decaro che ha saputo gestirlo bene nel dopo Giancaspro, mentre ha posto il veto sul terreno dell’antistadio che ha trovato duro e pericoloso per le caviglie dei giocatori ma, a quanto pare, i giardinieri gli hanno assicurato che in breve tempo tutto si aggiusterà così da diventare il terreno di allenamento del nuovo Bari. Dunque l’idea che si potesse giocare al Tempio del Della Vittoria, evidentemente per i costi esorbitanti, è naufragata.

Da censura, infine, alcuni interventi di colleghi che gli han chiesto cose riguardanti il Napoli e che hanno spazientito De Laurentiis il quale con quel pizzico di sarcasmo tutto napoletano (nonostante lui sia romano), ha ribattuto con ilarità spiegando che a Bari si deve parlare del Bari. E basta.

Ha mostrato, infine, un comportamento neutrale sull’eventualità di iniziare dalla C o dalla D essendo preparato a tutto “senza tirar giacchette a nessuno in quanto non è mia abitudine”. Altro segnale di serietà e nel contempo di grandezza imprenditoriale.

E’ iniziato, dunque, ufficialmente da oggi il percorso della lunga risalita che, stando alle affermazione del Presidente, vedrà il Bari come protagonista nelle varie serie dove militerà. Una ricostruzione di un amore che ha spezzato i cuori dei tifosi baresi mescolando sangue e sudore, che ripagherà certamente il dolore occorso loro.

Massimo Longo

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