Il Comune deve tutelare il parcheggio dei disabili

Noi e il Condominio

Di

(di Giuseppe Nuzzo)

Il Comune deve fare tutto ciò che è necessario per assicurare l’effettiva fruizione del posto auto per disabili. Spetta all’Amministrazione trovare la soluzione più adatta per garantire il parcheggio al disabile, impedirne l’uso a terzi estranei e punire i trasgressori.

Non ha dubbi il Consiglio di Giustizia Amministrativa Sicilia, che con la sentenza n. 356 del 18 giugno 2018 ha ordinato al Comune di trovare il modo migliore per garantire la concreta possibilità di fruire del parcheggio per disabili o, comunque, di predisporre misure idonee per controllare e punire i trasgressori.

La protagonista della vicenda è una donna palermitana, disabile al 100%, che aveva ottenuto in concessione dal Comune un’area di parcheggio dinanzi alla propria abitazione. Apposita segnaletica ne segnalava la presenza, con indicazione bene impressa della targa della vettura in uso alla signora. Ciò, però, non bastava ad impedire che l’area venisse abusivamente occupata da altri automobilisti indisciplinati.

La donna si era rivolta al Comune per chiedere che il parcheggio fosse meglio delimitato mediante dissuasori mobili. Ricevuto un primo diniego da parte del Comune, il TAR aveva dato ragione alla ricorrente. L’Ente però si rifiutava di ottemperare alla sentenza, affermando di non poter procede all’installazione dei pali o paletti richiesti, perché altrimenti avrebbero ostacolato il regolare traffico dei veicoli.

Convinta delle proprie ragioni, la donna propone appello al Consiglio di Giustizia, ottenendo finalmente pieno conforto.

Il bene della vita di cui si chiede la tutela – afferma il Consiglio – è quello della concreta ed effettiva possibilità di fruire del parcheggio auto avuto in concessione, in quanto persona disabile al 100%. A fronte di ciò, “grava sull’Amministrazione comunale un’obbligazione di risultato”, il cui oggetto consiste nel “fare tutto ciò che sia necessario per assicurare alla titolare della concessione l’effettiva fruizione del parcheggio”.

“Spetta alla stessa Amministrazione la scelta delle modalità ritenute più utili e opportune per adempiere a tale obbligazione”, sottolinea il Consiglio, che aggiunge: “il fine può essere raggiunto non solo mediante l’apposizione dei dissuasori, ma anche con altri strumenti, quali il posizionamento di telecamere in chiave deterrente, ovvero la costante presenza fisica di un vigile urbano che impedisca l’uso del parcheggio da parte di terzi o che, quanto meno, ne sanzioni sul piano amministrativo le condotte contrarie al Codice della strada, o ancora nella pronta disponibilità di un servizio di rimozione dei veicoli che occupino abusivamente il posto auto riservato“.

L’interesse legittimo avanzato dalla disabile va dunque tutelato e protetto da parte del Comune, individuando le modalità operative più congeniali alla fruizione del parcheggio in relazione alla situazione concreta presa in considerazione. Quel che non è dato consentire – conclude il Giudice – “è che le infrazioni dei singoli si giovino dell’assenza di controlli da parte dell’autorità competente“.

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