Il Rustiko: omaggio alla cultura abruzzese

Abruzzo

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In Abruzzo ormai è diventato contagioso riunirsi per giocare al Rustiko. Dall’inverno appena trascorso si è persino diffusa la versione gigante di questo gioco spassoso di società, il Rustiko Village, parodia del ben più famoso svago da tavola diffuso in tutto il mondo. Il Rustiko è stato creato nel 2009 dal giovane artigiano abruzzese Gregorio Angelucci, nato a Chieti ma residente a Loreto Aprutino, laureato in filosofia e batterista della band Tripping Flowers. Il Rustiko tanto amato dagli abruzzesi non è altro che un omaggio alla cultura locale ed è dedicato a tutti coloro che portano l’Abruzzo nel cuore anche essendo fuori sede.

In un’interessante e ricca intervista il trentottenne Gregorio Angelucci ci racconta la storia di questo gioco e ci parla di cosa significa essere oggi un “giovane artigiano”.

Com’è nata l’idea del Rustiko?

L’idea è nata nel 2009 mentre tornavo dalla Germania dove avevo lavorato per un lungo periodo. Sono tornato qui in Abruzzo nelle vacanze natalizie e con vecchi amici ci siamo messi a giocare ad un noto gioco di società. Nell’euforia della serata mi è venuta l’ispirazione di creare questo gioco che ho battezzato Rustiko.

Quali aggettivi contraddistinguono il Rustiko?

Artigianale, Ecosostenibile, Made in Abruzzo. Sono gli aggettivi che ho utilizzato anche come slogan. Artigianale perché le sue componenti sono fatte a mano. Eco- sostenibile perché è la “mission” del gioco che è  anche un messaggio che deve riportare alla semplicità delle cose, al tema dell’eco-sostenibilità. Nella scatola non ci sono componenti in plastica perché ho preferito usare materiale biologico come il mais per le pedine, la juta e la canapa per i pacchetti. Il resto è tutto materiale cartaceo. Questi tre aggettivi connotano al meglio il messaggio che voglio diffondere con questo gioco. Made in Abruzzo perché essendo un gioco sull’Abruzzo è dedicato a questa  bella e multi- sfaccettata regione.

Sappiamo che al giorno d’oggi l’artigianato locale riscontra tante difficoltà. Quali sono le maggiori difficoltà secondo te?

La difficoltà principale sta nel valorizzare il prodotto che uno fa. Artigianato equivale a dire manifattura, adoperarsi per fare qualcosa di unico, al di fuori dalle logiche aziendali, riuscire a produrre prodotti senza l’utilizzo di materiali inquinanti o plastica. E’ chiaro che al centro commerciale un oggetto costa meno. Nell’artigianato vi è la manualità, la creatività, l’originalità che hanno un certo valore che la gente non riconosce ancora. L’artigianato ha un “valore aggiunto” che va sostenuto e valorizzato perché nel suo lavoro l’artigiano ci mette l’anima.

Questo gioco è promosso all’interno di eventi, fiere e sagre alle quali fino ad ora hai tanto partecipato. Ci racconti un aneddoto o un ricordo particolare legato ad esse?

Molta gente quando guarda il tabellone del gioco che rappresenta la regione Abruzzo ne rimane letteralmente ammaliata perché è legata tanto al proprio contesto d’origine. Sul tabellone non sono riportate tutte i paesini abruzzesi (sono tanti!) e quando qualcuno si accorge che manca proprio il suo si assiste a scene comiche e divertenti da non perdere.

Il Rustiko promuove la convivialità, il senso di condivisione? Per te cos’è la convivialità?

La convivialità significa condividere insieme agli altri qualcosa che può essere una passione o un’esperienza come quella del gioco di società nel caso del Rustiko. Il Rustico inevitabilmente crea un’atmosfera inedita di condivisione e divertimento. La gente si riunisce per giocare e confrontarsi.

Perché il lettore de IlCorriereNazionale.net dovrebbe giocare al Rustiko?

Il Rustiko è un gioco che rappresenta la cultura di un territorio da esplorare. Il mio intento è creare un Rustiko per tante altre regioni. Il Rustiko richiama le tradizioni, le origini, la storia di una regione apprezzata molto dagli abruzzesi fuori sede che sono i più interessanti a questo gioco perché nostalgici e legati al loro territorio nonostante le distanze.

Hai trascorso svariati periodi all’estero per lavoro. Se dovessi ripartire cosa ti mancherebbe dell’Abruzzo?

Qui in Abruzzo mi trovo bene, mi sento propriamente a casa. Viaggiare e lavorare all’estero ti insegna tanto ma il mio cuore è legato a questa terra di cui apprezzo la morfologia del territorio e i prodotti locali.

Cosa consiglieresti ad un giovane artigiano come te che vuole creare qualcosa di innovativo ed eco- sostenibile?

Non arrendersi mai davanti alle traversie perché sono tante. Bisogna andare avanti e non smettere di credere in ciò che si è e si fa. Mai smettere di mettersi in gioco, provare e sperimentare.

Progetti futuri del Rustiko e di Gregorio Angelucci

Continuare a portare in giro il Rustiko per farlo conoscere alla gente e trasmettere la sua “mission”. Personalmente da 25 anni sono il batterista del progetto “Tripping Flowers”. Voglio andare avanti con le mie passioni. Si prospetta un’estate movimentata per il Rustiko. Sarò presente dal 14 Luglio al 22 a Città Sant’Angelo all’evento “Dall’Etna al gran Sasso”. La versione gigante del Rustico che ho battezzato “Rustiko Village”, sarà allestita  il 29 luglio a Mosciano Sant’Angelo, a Picciano. L’Aquila e a Lettomanoppello  il 31 Agosto e il Primo Settembre.

Mariangela Cutrone

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