Papa Francesco nel salento per don Tonino Bello

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Il Pontefice prega sulla tomba del Vescovo della “Chiesa del Grembiule”, di cui è in corso il processo di beatificazione.

ALESSANO (LECCE) – Papa Francesco è atterrato in elicottero stamattina alle 8.47 nel cimitero di Alessano, in provincia di Lecce, proveniente dall’aeroporto militare di Galatina, per una visita lampo sulla tomba di don Tonino Bello, in occasione del 25° anno della sua scomparsa.

Bergoglio e don Tonino, due grandi uomini di chiesa che non si sono conosciuti e non hanno vissuto nello stesso tempo, ma accomunati dall’attenzione per i poveri e gli ultimi e fautori di una chiesa al servizio della gente.

Accompagnato dal Sindaco di Alessano Francesca Torsello e da monsignor Vito Angiulli, vescovo della Diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca, il Papa ha raggiunto a piedi la tomba di don Tonino, dove si è fermato per lunghi minuti di preghiera silenziosa.

Francesco ha poi deposto un mazzo di fiori bianchi e gialli e rivolto una preghiera anche davanti alla tomba della madre di don Tonino, distante qualche passo. Prima di uscire dal cimitero, il Papa ha salutato i familiari del don Tonino; quindi, si è recato nel piazzale antistante il cimitero per incontrale gli oltre 20.000 fedeli che lo attendevano già dalle prime luci dell’alba.

Nel saluto introduttivo, monsignor Angiulli ha ringraziato il Papa sottolineando le forti affinità tra don Tonino e il magistero di Bergoglio. Molte idee, molti gesti, anche molte parole, sono quasi da mettere in sovrapposizione l’una con l’altra.

Nel suo discorso, Papa Francesco ha richiamato le parole di don Tonino, “profeta di speranza”, l’amore per la sua terra e l’attenzione per i poveri e gli ultimi: “Capire i poveri era per lui vera ricchezza. Aveva ragione, perché i poveri sono realmente ricchezza della Chiesa. Ricordacelo ancora, don Tonino, di fronte alla tentazione ricorrente di accodarci dietro ai potenti di turno, di ricercare privilegi, di adagiarci in una vita comoda“. “Cari fratelli e sorelle, in ogni epoca il Signore mette sul cammino della Chiesa dei testimoni che incarnano il buon annuncio di Pasqua, profeti di speranza per l’avvenire di tutti”. Con queste parole ha concluso il suo discorso papa Francesco. “Dalla vostra terra Dio ne ha fatto sorgere uno, come dono e profezia per i nostri tempi. E Dio desidera che il suo dono sia accolto, che la sua profezia sia attuata“.

Prima di ripartire in elicottero verso Molfetta, dove proseguiranno le celebrazioni, il Papa ha incontrato una famiglia di rifugiati siriani, venti ammalati e alcuni migranti ospiti in strutture di accoglienza della zona. Tra i doni consegnati c’è un quadro in argento, che raffigura la Vergine de Finibus Terrae venerata a Santa Maria di Leuca, una Fraula in legno di ulivo della Fondazione Don Tonino e una raccolta di denaro fatta dalla Diocesi Ugento-Santa Maria di Leuca.

Giuseppe Nuzzo

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