Usa-Nord Corea, la sfida sul bottone nucleare piu’ grosso

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Alla minaccia di Kim Jong Uu, “ho il tasto sulla scrivania”, Trump replica: il mio funziona meglio.

L’America risponde duro alla COREA del Nord, che intanto però apre ai cugini del Sud. Kim Jong Un continua a essere il protagonista assoluto della geopolitica mondiale di questo inizio 2018, con Donald Trump che però non molla di un centimetro. E proprio di centimetri è il caso di parlare, visto che la sfida tra il presidente americano e il dittatore nordcoreano si gioca proprio sul ‘chi ce l’ha più grosso’. Se Kim Jong Un nel suo messaggio di fine anno aveva minacciato gli Usa ricordando di “di avere il pulsante del nucleare sulla mia scrivania”, ieri Trump ha twittato rispondendo per le rime: “Qualcuno nel suo regime lo informi che anche io il pulsante del nucleare, ma il mio è più grande e più potente del suo, e il mio funziona!”. Un botta e risposta che somiglia molto alle scaramucce tra adolescenti irrequieti, e che vede costretta nientemeno che la Cina e interpretare il ruolo di paciere: Pechino infatti invita le due parti, e in particolare Trump “a mostrare misura e cercare di alleviare la tensione”. 

La Corea del Nord si prepara ad effettuare un altro test di lancio di un missile balistico intercontinentale. L’indiscrezione, inizialmente diffusa da fonti anonime del governo Usa, e’ stata rilanciata dall’emittente statunitense Cbs, secondo cui l’intelligence Usa avrebbe individuato un missile sullo stesso sito del test effettuato il 29 novembre scorso, aNord di Pyongyang. Un’altra emittente Usa, la Nbc, ha citato fonti militari anonime secondo cui Pyongyang potrebbe effettuare il primo test balistico del 2018 “entro pochi giorni”. Per la prima volta dallo scorso settembre, quanto i test balistici e nucleare nordcoreani hanno riacuito la crisi nella Penisola coreana, Seul ha pero’ sostanzialmente smentito le indiscrezioni Usa, anziche’ corroborarle. Lo Stato maggiore congiunto delle Forze armate sudcoreane ha affermato oggi che non esiste alcun segnale immediato di un test balistico da parte di Pyongyang, anche se il lancio di un missile potrebbe avvenire in qualunque momento, nel caso il leader nordcoreano Kim Jong-un formulasse un ordine in tal senso. 

Intanto la Corea del Nord ha annunciato la riapertura del canale di comunicazione diretto transfrontaliero con la Corea del Sud, una decisione che funzionari di Seul hanno immediatamente descritto come “assai significativa” e cruciale per riavviare il dialogo interrotto tra i due paesi. L’annuncio, diffuso da Pyongyang tramite una emittente radiofonica di regime monitorata dalla Corea del Sud, segue il discorso di inizio anno con cui il presidente nordcoreano, Kim Jong-un, ha auspicato la ripresa del dialogo bilaterale, e l’offerta incondizionata di Seul di discutere la partecipazione nordcoreana alle Olimpiadi invernali del mese prossimo e la ripresa dei negoziati di alto livello. “Il ripristino della linea di comunicazione e’ molto significativo”, ha dichiarato oggi il portavoce del presidente sudcoreano, Yoon Young-chan, secondo cui il regime nordcoreano sta creando “un ambiente che rende possibile la comunicazione in ogni circostanza”.

Per il momento, pero’, Pyongyang non ha ancora accettato formalmente l’offerta di dialogo rivoltale ieri da Seul. Il governo della Corea del Sud e’ pronto a intraprendere negoziati di alto livello con il regime nordcoreano sin dalla prossima settimana, per discutere anzitutto la partecipazione di Pyongyang alle Olimpiadi invernali di PyeongChang, in programma per il mese prossimo. La proposta e’ stata formulata ieri pomeriggio dal ministro dell’Unificazione sudcoreano, Cho Myoung-gyon, che ha suggerito un incontro tra le delegazioni dei due paesi presso il villaggio di Panmunjeon, lungo il confine tra le due Coree, il prossimo 9 gennaio. “Speriamo che la Corea del Sud e quella del Nord potranno sedere allo stesso tavolo per discutere con franchezza la partecipazione del Nordai Giochi e le modalita’ per migliorare le relazioni inter-coreane”, ha dichiarato il ministro. Cho ha inoltre ribadito che quella di Seul e’ una offerta di dialogo incondizionata. I negoziati tra le due Coree sarebbero i primi dal dialogo vice-ministeriale di dicembre 2015. 

Lunedi’ il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in, ha accolto con favore l’annuncio della partecipazione di Pyongyang ai Giochi olimpici di PyeongChang, in programma per il mese prossimo. L’ufficio della presidenza sudcoreana ha diffuso una nota ieri, esprimendo apprezzamento per le parole del leader nordcoreano Kim Jong-un, che si e’ detto pronto ad inviare una delegazione della Corea del Nord alle Olimpiadi. Il portavoce di Moon, Park Soo Hyun, ha anche commentato positivamente il riconoscimento, da parte di Kim, dell’esigenza di migliorare le relazioni tra le due Coree. Il presidente Moon, ha dichiarato il portavoce, e’ pronto a intraprendere il dialogo “indipendentemente dal tempo, dal luogo e dalle modalita’”. Park ha aggiunto che se le Olimpiadi si concludessero senza incidenti o picchi della tensione nella Penisola, affermandosi come “Olimpiadi di pace”, cio’ gioverebbe alla stabilita’ della regione, e piu’ in generale a quella dell’Asia Nord-orientale e globale. Il leader nordcoreano, Kim Jong-un, ha dichiarato durante il suo discorso di inizio anno che il “pulsante” del deterrente nucleare nazionale e’ costantemente sulla sua scrivania, pronto ad essere premuto in risposta a eventuali minacce da parte degli Stati Uniti. 

Il leader nordcoreano, Kim Jong-un, ha dichiarato durante il suo discorso di inizio anno che il “pulsante” del deterrente nucleare nazionale e’ costantemente sulla sua scrivania, pronto ad essere premuto in risposta a eventuali minacce da parte degli Stati Uniti. Il leader nordcoreano, pero’, ha rivolto una inattesa apertura diplomatica alla Corea del Sud, annunciando l’invio di una delegazione nordcoreana alle olimpiadi di Pyeonchang del mese prossimo. La priorita’ del paese, ha avvertito Kim, rimarra’ “la produzione di massa di testate nucleari e missili balistici” in vista dello “schieramento operativo”, oltre all’indipendenza economica e al miglioramento delle condizioni di vita del popolo. Il dittatore ha affermato che “gli Stati Uniti non possono combattere una guerra contro di me o contro il nostro Stato”, perche’ il deterrente atomico nordcoreano “e’ una realta’, non una minaccia”. 

La bellicosa retorica riservata da Kim Jong-un agli Stati Uniti, pero’, e’ in netto contrasto con la disponibilita’ al dialogo professata nei confronti di Seul. Kim ha auspicato il successo delle Olimpiadi sudcoreane di Pyeongchang, ed ha aggiunto che le due Coree dovrebbero lavorare affinche’ il 2018 divenga un “anno significativo” per le relazioni diplomatiche tra i due paesi. Kim ha ricordato che quest’anno si terranno anche le celebrazioni per il 70mo anniversario della fondazione del paese, che si terra’ il 9 settembre e che il leader nordcoreano ha definito “un evento di grande auspicio”. “Per ospitare grandi eventi – ha dichiarato Kim, riferendosi alle Olimpiadi e alle celebrazioni nazionali dei prossimi mesi (…) dovremmo scongelare le relazioni Nord-Sud, e fare di questo anno significativo una congiuntura storica”. 

La Corea del Nord ha effettuato lo scorso 29 novembre il lancio di un missile balistico a lungo raggio, interrompendo bruscamente una pausa di circa 10 settimane dalle provocazioni armate di quel regime. Stando alle prime informazioni diffuse dal Pentagono e dal ministero della Difesa giapponese, il missile e’ stato lanciato da Sain Ni, in Corea del Nord, e si e’ inabissato 53 minuti piu’ tardi nel mar del Giappone a circa 250 chilometri dalla costa del Giappone. Secondo la Difesa della Corea del Sud, il missile lanciato da Pyongyang e’ un missile balistico intercontinentale (Icbm) Hwasong 15, evoluzione di quello lanciato nel mar del Giappone lo scorso luglio. Il missile ha raggiunto una altitudine massima di oltre 4 mila chilometri e percorso una distanza di circa mille chilometri. Il ministro della Difesa giapponese, Itsunori Onodera, ha riferito che il missile si e’ suddiviso in piu’ parti durante la fase terminale del suo volo, e non e’ dunque da escludere che Pyongyang abbia testato un vettore a testate multiple indipendenti (Mirv). 

Il leader nordcoreano, Kim Jong Un, ha accolto il successo del test di lancio come una vittoria strategica fondamentale per il paese: la Corea del Nord, ha dichiarato, “ha completato la fase di sviluppo del proprio programma nucleare”. L’emittente televisiva di Stato nordcoreana ha annunciato che il regime ha collaudato il prototipo di un nuovo missile balistico intercontinentale, denominato “Hwasong 15”, in grado di colpire l’intero territorio nazionale degli Stati Uniti. Stando agli organi di regime, Pyongyang intende affermarsi d’ora in poi come potenza nucleare “responsabile”. “Il leader della Corea del Nord, Kim Jong Un, ha annunciato che il paese ha realizzato la sua grande ambizione storica di completare la forza nucleare dello Stato”, recita il comunicato diffuso dai media del regime. Solo pochi giorni prima, l’intelligence sudcoreana aveva sostenuto che Pyongyang faticava a conseguire progressi sul fronte della miniaturizzazione delle testate nucleari e delle tecnologie di rientro atmosferico delle testate. Il test, pero’, sembra smentire almeno in parte queste valutazioni, e Seul ha ammesso di non poter escludere la piena operativita’ del test nucleare nordcoreano entro un anno. 

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