Bari: sogno di un pomeriggio autunnale con il riso amaro in bocca

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Vercelli – Volendo parafrasare una delle miriadi leggi elettorali, stasera davanti agli stagni risaioli locali, è andato in onda un Vercellum per il Bari. Il pareggio del Bari al “Piola” di Vercelli ha decretato tre certezze: la prima, quella per la quale il Bari ha cominciato a far punti fuori casa dopo mesi, la seconda quella della recriminazione per una vittoria sfumata all’ultima thule dell’orologio, infine la terza quella per cui, se non subisce un “ceffone”, proprio, non vuol saperne di comandare sul campo. Insomma, per farla breve, il Bari fino al 50′ del secondo tempo, pur dovendosi giocare altre gare, era primo in classifica, e qualcuno si è messo pure a sognare attraverso le tastiere dei propri PC, ma col pareggio della Pro Vercelli, di colpo, si è trovato decimo. Segno dell’assoluto equilibrio che regna in questo inizio di torneo di B.

Ogni volta che una squadra – nella fattispecie il Bari – non eccelle in continuità, si tende ad equiparare il proprio prossimo match come “esame di maturità”, esame volto a spezzare il trend negativo che, per l’appunto, il Bari ha avuto fin qui, in trasferta, dove ha perso quattro gare su quattro. E l’esame è stato, sì, superato ma con un ventotto al retrogusto di amarezza.

Il Bari, in quel di Vercelli, a due passi dalle mitiche risaie, aveva il compito di dare continuità ai suoi risultati positivi casalinghi attraverso la conquista di qualche punto in trasferta, cambiando atteggiamento, e dare una continuità al reparto difensivo a causa del quale, ormai, subisce quasi sempre gol nonostante il bel gioco proposto sia pur a sprazzi dai biancorossi. E se il Bari voleva (e vuole) dire la propria nella prima parte della classifica – quella di sinistra – doveva invertire la rotta a cominciare proprio dall’insidioso sintetico di Vercelli al cospetto di una squadra in piena salute reduce da due vittorie roboanti con dieci gol fatti, dopo un periodo iniziale parecchio anonimo.

C’era anche da capire il modulo col quale, Grosso, avrebbe iniziato la gara e la risposta, puntualmente, è arrivata pochi minuti prima dell’inizio: Micai in porta, Cassani, Marrone e Gyomber trio difensivo, Morleo e Fiamozzi esterni bassi/alti, Tello e Basha (recuperato) a centrocampo, Improta e Galano punte esterne, Cisse’ attaccante centrale.

Primo tempo con il Bari che ha iniziato bene la gara, almeno fino al quarto d’ora, dopo ha mollato le redini concedendo campo e spazio alla squadra di Grassadonia che, pian piano, pur senza eccellere in qualità, ha aumentato il ritmo fino a trovare il gol del momentaneo vantaggio.

Canovaccio prevedibile, dunque, almeno nella prima fase del tempo con il Bari a fare la partita e ad impostare il gioco, con convinzione, nonostante gli stop nella trequarti avversaria dove le maglie bianche piemontesi non gli han permesso di andare oltre: solo al 6′, Basha, il capitano, con un tiro preciso da fuori area, ha preso la base del palo.

La Pro Vercelli ha risposto con pericolosità nei contropiedi, metodologia di gioco dove son bravissimi, con Castiglia che ha tirato molto alto sopra la traversa, e con un destro leggermente arcuato da fuori area tirato da Firenze al 17′ all’altezza dell’incrocio, sul quale Micai ha parato da campione.

Nel frattempo l’impressione era quella per cui non c’è più stata quella spinta netta profusa dal Bari fino al 15′, con Galano che non ha mai dato l’idea di essere entrato in partita, con Cissè che si è mosso tanto, dando una mano anche in difesa, ed un Bari che ha cominciato a far fatica ad imbastire trame di gioco.

Al 20′ su punizione, Improta, perforando la mini barriera piemontese, ha cercato il primo palo ma la palla è finita fuori.

Al 25′ buona idea di Improta che da fuori area ci ha provato, ma il pallone non ha preso il giro giusto perdendosi sul fondo.

Indubbiamente, dopo l’inizio sprint barese, c’è stato da registrare un maggior equilibrio in campo anche perché la Pro Vercelli è salita in ritmo tant’è che al 31′ Castiglia, su corner, ha ricevuto il pallone e, distendendosi, ha calciato in porta facendo gol, mentre la difesa barese, nel frangente, è parsa intenta a raccoglier riso dai pantani vercellesi.

Il Bari è sembrato stordito tanto che ha fatto fatica a reagire: poche e sconclusionate, infatti, le azioni degne di nota e tutte bloccate a centrocampo.

Al 39′ ci ha provato Improta su cross di Cassani, cercando di piatto l’incrocio dei pali, ma Marcone ha deviato in corner.

Morleo si è fatto ammonire per un fallo su Vajushi che si stava involando verso Micai, rischiando molto perché poteva esserci il rosso diretto.

Davanti a seicento tifosi baresi è iniziato il secondo tempo. E al 2′ Galano, ricevendo un pallone filtrante di Tello, ha segnato il pareggio. Ancora Galano, al 3′, si è fatto vedere con un tiro da fuori area parato dal portiere vercellese: piccoli segnali di risveglio dal torpore del primo tempo.

E’ stato il Bari, come nel primo tempo, a fare la partita tanto che è sembrato più concentrato ed aggressivo del primo.

Al 9′, però, Rajcevic, l’ex di turno, servito da un compagno in area, ci ha provato girandosi tirando in porta ma il pallone è uscito fuori alto sulla traversa.

Al 13′ Grassadonia ha capito che era il momento di osare, e ha fatto entrare entrare Bifulco al posto di Vajushi disegnando l’attacco con Rajcevic e Bifulco davanti e Firenze a sostegno.

Ma al 14′ è stato Cisse’ ad andare vicino all’1-2 con un tiro da fermo di esterno destro diretto all’incrocio dei pali parato dal portiere.

Grosso allora ha risposto con Floro Florese, al 18′, per Cissse’ che stava giocando benissimo dando l’impressione di essere tra i più brillanti, poi ancora fuori Fiamozzi, dentro Iocolano ridisegnando lo schema che dal 3-4-3 è passato ad un 4-3-3.

Ha continuato a spingere il Bari attaccando a testa bassa quasi a volesse cercare il gol del vantaggio ed il gol, in effetti, era nell’aria in quanto son susseguiti diversi tiri in porta con la qualità che, man mano, aumentava.

Al 20′ punizione di Floro Flores che Marcone ha deviato senza problemi; al 22′ ci ha provato Basha dalla distanza ma il portiere piemontese ha deviato sopra la traversa.

Grassadonia, nel frattempo, ha tolto Rajcevic per Morra cercando di alzare la squadra che, fino a quel momento, era costretta nella propria area come le dita nei piedi di un mocassino stretto.

Possesso palla che è aumentato nel Bari, mentre la Pro Vercelli ha fatto quel che poteva nonostante i cambi, limitandosi a contropiedi. Altro tiro di Improta da registrare al 28′, debole però, parato da Marcone.

L’impressione è stata quella che, con maggior convinzione, il Bari avrebbe potuto farcela. E, manco a farlo apposta, al 31′ ecco il gol di Galano alla “sua”, con un tiro arcuato sul secondo palo. Meritato il vantaggio.

Grosso, allora, ha capito che era giunto il momento di chiudersi cercando di portare a casa i tre punti facendo entrare Petriccione, al 35′, per Basha, ottima la sua partita.

Grande la pressione barese, grande anche lo spessore e la qualità che, fino a quel momento, eran venite fuori in tutto il loro splendore, senza dimenticare i colpi di Galano che, con le caratteristiche suindicate, han fatto la differenza.

Il Bari ha cercato più volte di chiudere la partita con Floro Flores ma l’attaccante napoletano ha mostrato poca convinzione nel calciare, così quando, al 39′ in occasione di una punizione ha tirato centralmente su Marcone.

Sicché dall’assedio del Bari si è passati all’assedio vercellese verso la difesa barese, assedio che si è sintetizzato nel pareggio al 49′ con Morra che ha trovato il gol, in odor di fuori gioco (ma in B, la VAR, non c’è) spingendo in rete la palla con la pancia dopo un tiro di testa di Legati.

Peccato perché il Bari è andato molto vicino alla prima vittoria fuori le proprie mura, ma una modesta Pro Vercelli, con caparbietà, non glielo ha concesso.

Pazienza. L’importante era muovere la classifica fuori casa e dare conferma della qualità che esiste nella squadra, e volendo guardando il bicchiere mezzo pieno, pur convenendo che per aspirare a posizioni d’alta classifica bisogna vincere fuori casa, soprattutto partite come queste, occorre far tesoro di queste considerazioni che, complice anche una classifica cortissima, potrebbe far decollare il Bari verso zone più prestigiose che quelle di una ragionevole salvezza.

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