Giuseppina Bonsangue, forme antropiche vengono destrutturate per acquisire diversa identità; Lucilla Caporilli Ferro, ricerca di archetipi nei segni e colore primario tradotti in linguaggi contemporanei; Nino De Luca, recupero della materia che si fonde nel colore per divenire elemento di fruizione; Paolo D’Orazio, formazione dello spazio nella ricerca della luce attraverso il segno; Sergio Motzo, lettura attenta e puntigliosa di una metafisica contemporanea; Gennaro Scarpetta, ricordi dell’infanzia tradotti in poesie visive; Mario Serra, sottili interpretazioni di critica alla società in chiave surrealista; Franco Sinisi, attraverso il colore, ricerca nuovi codici.
“Artisti diversi fra loro, ognuno con una propria e forte identità e diversità ma con un comune denominatore: la pittura”. “Questa mostra vuole essere una risposta e punto di aggregazione nei confronti del dilagante pressapochismo delle Istituzioni, dei politici, dei critici e dei mercanti nei confronti della pittura contemporanea in quanto considerata superata per correre dietro alla banalità, alla superficialità, all’effimero, alla moda”.